Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/127

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56 I Nibelunghi

L’aste inclinâr di tutta forza. Allora
De’ Sassoni il signor, ricco e possente,
280Oppresso fu da grave cura. Intanto,
Nel fiero cozzo, l’uno all’altro accanto,
I due figli di re dai palafreni
Lungi fûr tratti, come se bufera
Là spirasse improvvisa. Or, poi che a dietro
285Fûr per le briglie, con maestra mano,
Ritratti i palafreni, ambo provârsi
I due crucciosi con le spade in pugno.
     Di tal guisa colpì prence Sifrido
Che tutto il loco n’echeggiò. Dall’elmo,
290Come da vasto incendio, ecco che uscivano
Sotto la mano dell’eroe scintille
D’igneo color. Ciascun nell’avversario
Emulo degno ritrovò. Sferrava
Anche prence Liudgàst colpi tremendi,
295E vigor di ciascun forte si urtava
Nell’opposto pavese. E già cotesto
Trenta guerrieri di Liudgàst notato
Avean da lungi, ma là scesi ancora
Non eran elli, che la sua vittoria