Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/133

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62 I Nibelunghi

410Impeto fatto per l’avversa schiera
Fino a l’estremo; ed or venìa con lui
Hàgen, che aita gli recò, la sua
Ira a sfogar ne la battaglia. Molti
Dovettero perir nel tristo giorno
415Cavalieri pugnaci. Or che Liudgero
Forte e valente rinvenia Sifrido
E vedea come in alto entro la mano
Ei recava Balmùng, la buona spada,
Onde molti ei colpìa, cruccioso e tristo
420Si fè d’assai, il fiero prence. Un impeto
Era intanto selvaggio e un alto strepito
Di ferri, chè fra lor forte si urtavano
I combattenti, e più d’assai provavansi
Ambo gli eroi. Ma già le schiere Sassoni
425A cedere cominciano e là destasi
Ira maggior con odio. E detto allora
Fu de’ Sassoni al re ch’era captivo
Il fratel suo. Grave dolor cotesto
Al cor gli venne, ed ei sapea che l’opra
430Del figlio questa fu di Sigelinde,
Che di Gernòt altri dicea; ma il vero