Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/135

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64 I Nibelunghi

E re Liudgero. Giavellotti acuti
455Si videro volar con aste molte.
     Dello scudo le fibbie a re Liudgero
Via schiantâr sotto a un colpo che la mano
Di Sifrido scagliò, sì che pensava
De’ Sassoni gagliardi, in cui ben molti
460Feriti si vedean, toccar vittoria
Il sir di Niderlànd. Oh! quante furo
Le maglie che spezzò lucenti il forte
Dancwarto allora! Ma poichè sull’ampio
Scudo, alla mano di Sifrido innanzi,
465Vide prence Liudgero una dipinta
Corona, tosto s’avvisò che quello
Era l’uom sì gagliardo. A’ suoi compagni
Alto a gridar si fè l’eroe: Deh! voi
Tutti, compagni miei, da la battaglia
470Vi ritraete! Di Sigmundo il figlio
Ho visto qui. Sifrido valoroso
Io riconobbi. Il diavolo maligno
Fra i Sassoni il mandò! — Fece i vessilli
Nella battaglia declinar. La pace
475Chiese, e la pace gli fu data poi;