Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/148

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I Nibelunghi 77

740Della vaga fanciulla per desìo,
Di restar si pensò, quando pur dato
Di vederla gli fosse. E fu che poscia
Ei vederla potè; qual fu sua brama,
Nota gli fu la giovinetta, e allora
745Di Sigemundo alla paterna terra
Con molta gioia potè far ritorno.
     Ospite regio, principe Gunthero,
A tutte l’ore armeggiamenti in cura
Di cavalieri avea; giovani prodi
750Ciò fean con molto amor. Ma, per que’ giorni,
Dinanzi a Worms per la mobile arena
Ei fè seggi elevar per genti ancora
Che de’ Burgundi al suol sarìan venute;
E intanto, poi che tosto elle venièno,
755Kriemhilde vaga certo annunzio s’ebbe
Che nobil festa per i dolci amici
Re Gunthero indicea. Grande e solerte
L’opra fu allora di leggiadre donne
Per vesti e cuffie da recarsi a quella
760Festa regale. Ute, possente e ricca,
Novelle udia ridir di eroi superbi