Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, I.djvu/173

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102 I Nibelunghi

Quattro discenderem valenti e prodi,
Conquisterem, qualunque cosa poi
Accader voglia, la fanciulla. Uno
100Io sarò de’ compagni; esser tu dêi
L’altro ed Hàgene il terzo (oh n’usciremo
Incolumi!) e Dancwàrt, l’uom prode assai,
Il quarto sia. Davver! che non potranno
Altri mille resisterci in battaglia!
     105Io volentieri apprenderei, soggiunse
Prence Gunthero, pria che là ne andiamo
(E ben lieto n’andrei), quali dinanzi
A Brünhilde avrem noi che ben si addicano,
Le vestimenta. Ciò ridir dovete
110A re Gunthero. — Vesti che fra tutte
Rinvengonsi migliori, ad ogni tempo
Di Brünhilde in la terra usa la gente.
Ricche vesti perciò dinanzi a lei
Recar dobbiam, sì che disdoro alcuno,
115Quando s’udrà narrar cotesta istoria,
Noi non ne abbiamo. — Il buon guerrier soggiunse:
     Così vogl’io dalla mia dolce madre