vasi tra i due poemi differenza assai maggiore. Perchè l’Edda è ancora pagana, come ora si diceva, e spira ancora tutta la fierezza del paganesimo, e i Nibelunghi, sebbene rechino ancora molti elementi pagani, resti cioè e frammenti di miti antichi, hanno accolte le idee cristiane. E il poeta narra e descrive di uomini e di cose molto lontane da lui, almeno per l’età, allo stesso modo che narrerebbe e descriverebbe cose e uomini del tempo suo. E però il suo fare è più placido e gentile, laddove i cantori dell’Edda sembrano aver sempre, e hanno, un certo impeto lirico; e i suoi cavalieri sono veri cavalieri di corte, con tutti i costumi gentili e raffinati del tempo, ciò che contrasta con la fierezza e la durezza di certi fatti che pure nella natura loro non si potevano mutare. La qual cosa ha fatto sì, forse, che tutto ciò che di mitico si trova nella figura del fatato Sifrido, nei Nibelunghi, o inscientemente o di propo-