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I Nibelunghi 287

Chi ci sarà di voi, arditi e prodi
Guerrieri, per la selva e sopra l’orme
80Delle belve selvaggie? — Oh! vogliam noi,
Hàgene rispondea, pria separarci
Del cominciar la caccia qui, per ch’io
E questi che son qui, signori miei,
Riconoscer possiam chi fia migliore
85Cacciatore in cotesto andare attorno
Per la foresta. Spartirem le genti,
I cani spartirem; così ne vada
Ciascun là ’ve più vuol. Chi meglio caccia,
Grazie avrà per cotesto. — I cacciatori
90L’un presso all’altro non restâr gran tempo.
     Prence Sifrido disse allor: Di cani
Io bisogno non ho, se un bracco togli
Qual già in tal guisa di ferino sangue
Gusto sentìa, che de le belve i passi
95Per la foresta ben conosca. — Noi,
L’uom di Kriemhilde soggiungea, di meglio
Così alla caccia andrem. — Si prese allora
Bracco sagace un vecchio cacciatore,
E in brev’ora il suo prence in loco addusse