Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/111

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470 I Nibelunghi

475Ad Hàgene m’inclino. Ei veramente
È buono cavalier. Che noi possiamo
Qui mai vederlo, al cor mi sta d’assai.
     Laddove il re trovò, ne andava intanto
La regina. E, davver! con quanto amore
480Donna Kriemhilde favellò! L’annunzio
Come vi piace, o dolce signor mio?
Ora soltanto ciò che il voler mio
Disïava, si compie! — Il voler tuo
È il piacer mio, rispose il re. Sì lieto
485Io non sarei de’ miei congiunti stessi,
Quando mai qui dovessero alla mia
Terra venir. Spariva ogni mia cura
Sol per l’affetto verso i tuoi congiunti.
     Fêr cenno allor del sire gli officiali
490D’apprestar ne’ palagi e ne le stanze
Le sedie, ovunque, per gli ospiti cari
Già prossimi a venir. D’allora in poi
Molta parte di gioia al re fu tolta.