Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/117

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476 I Nibelunghi

     100Gli eroi di Nibelungo andâr con essi;
Avean mille corazze, e abbandonate
Molte donne leggiadre ai loro ostelli
Aveano intanto, quali mai non videro
Ne’ giorni che seguîr. Facean le piaghe
105Di Sifrido a Kriemhilde alta rancura.
     Lor vïaggio drizzâr là verso al Meno,
Per Osterfrànken, di Gunthero gli uomini;
Hàgene li guidava, a cui cotesto
Era ben noto, e Dancwarto, l’eroe
110Di quella terra di Borgogna, n’era
Connestabile addetto. A Swanefelde
Da Osterfrànken venièno ei cavalcando;
E al regal portamento altri potea
I prenci ravvisar co’ lor congiunti
115E con gli eroi degni di laude. Il sire
Scese al Danubio al dodicesmo giorno.
     A tutti innanzi cavalcava allora
Hàgene di Tronèga, ai Nibelunghi
Valevole sostegno egli era assai;
120E là discese su l’arena il prode
E ardito cavalier, rapido e forte