Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/119

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478 I Nibelunghi

Onde vaste affogar. Per le mie mani
145Molti dènno morir gagliardi in pria
D’Ètzel ne le contrade. Io buona voglia
Ho di tanto davver! Ma voi frattanto,
O buoni e illustri cavalieri, all’acque
Restatevi da presso. I navalestri
150Io stesso vo’ cercar presso a quest’onde,
Quali di là, di Gelpfràt ne la terra,
Ci porteranno. — Hàgene il forte, allora,
Prese con sè quella sua targa buona.
     Armato egli era bene assai. Portava
155La targa sua, legato era sull’alto
Il suo cimiero e rilucea d’assai,
Ed ei recava su l’usbergo un’arma
Ampia cotanto, che ferita orrenda
Fea da’ due tagli. I navalestri andava
160Su e giù correndo a ricercar; d’un tratto
Acque intese cader; fe’ allor principio
Ad ascoltar. Cotesto fean veggenti1

  1. Profetesse.