Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/123

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482 I Nibelunghi

225Alcun consiglio, sappi che un ostello
Là, su l’acque, si sta. V’è un navalestro;
In altro luogo alcun non è. — Si stette
Confidando in quel cenno, ond’ei fe’ inchiesta.
Ma l’altra donna al corruccioso eroe
230Questo soggiunse ancor: Qui vi restate,
Hàgene sire, chè soverchio assai
Voi v’affrettate. Anche meglio vi piaccia
Intender modo, perchè andar possiate
Su l’altra sponda. Su questo confine
235Tale ha dominio ch’Èlse è detto, e chiamasi
Il fratel suo Gelpfràt eroe, signore
In bavarica terra. E male invero
Sarà per voi quando passar vi piaccia
Per sue contrade. Assai guardarvi è d’uopo
240Ed affabile assai col navalestro
Comportarvi pur anco. Egli è di tale
Alma feroce, che lasciarvi mai
Intatti ei non vorrà, quando col prode
Amici sensi non abbiate. E allora
245Che disïate ch’ei di là vi passi,