Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/133

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492 I Nibelunghi

Ed ei pensò: Così perder la vita
Dènno cotesti cavalieri! 1 — Allora
Che fean scarca la nave e ne traeano
Ciò che sopra v’avean, de’ tre monarchi
445Gli uomini addetti, Hàgen in pezzi tutta
Mandolla e ne gittò i frammenti a l’onde.
Gran meraviglia i buoni e ardimentosi
Cavalieri ne avean, sì che Dancwarto,
Deh! perchè fate ciò, disse, o fratello?
450Deh! per qual modo tragittar potremo,
Quando noi, nel ritorno, al Reno ancora
Ci renderemo cavalcando? — Allora
Hàgen disse (oh! vedete) che cotesto
Accader non potea. Ma di Tronèga
455Così aggiunse l’eroe: Questo fec’io
Sol per pensiero che codardo alcuno

  1. Le donne avevano profetato che nessuno sarebbe tornato salvo, eccetto il sacerdote. Hagen, per smentir la profezia, vuol farlo morire nel fiume, ma egli si salva; donde egli intende che la profezia si avvererà e che tutti i cavalieri dovranno morire in terra degli Unni.