Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/209

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568 I Nibelunghi

105Gli risuonò concento da sue corde,
Che gli ospiti possenti rendean grazie
A Volkero di tanto. Oh! di tal guisa
Le sue corde suonâr, che n’echeggiava
La casa tutta, e la sua forza e il fare
110Cortigiano e gentile erano in lui
Grandi davvero. Ei cominciò di giga
Dolce e molle a sonar, sì che a’ lor letti
Molti fe’ addormentar pieni di cure.
     E come quelli s’addormiano ed ei
115Di cotesto s’accorse, ei, cavaliero,
Anche recossi fra le man la targa,
Fuor di sala balzò per starsi presso
Alla torre, e quegli ospiti difese
Di Kriemhilde dagli uomini. E accadea
120Vêr mezzanotte, nè so ancor se prima,
Che nell’ombre da lungi alcuni elmetti
Lucer vedea Volkero ardito. Male
Gli uomini di Kriemhilde volentieri
Avrìan fatto a quegli ospiti di lei.
     125Hàgene amico, il sonator di giga
Disse allora, portar ci è d’uopo insieme