Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/227

Da Wikisource.
586 I Nibelunghi

Gli uomini di Borgogna a dietro spinsero,
275Ed Ètzel re sorvenne. Incominciava
Il nobil sire la contesa a sciôrre.
     Egli fra gli Unni ad un congiunto suo,
Quale accanto gli stava, di man tolse
Un’arma forte assai. Tutti a l’indietro
280Cacciò con quella, che ben grande in lui
Era lo sdegno. Oh! come dunque, disse
Ètzel, tal merto ch’ebbi in miei servigi
Appo cotesti eroi, perder dovrei?
Male fatto sarà, se a me daccanto
285Il menestrello trucidate! Assai
Bene vid’io com’ei si cavalcava,
Quando l’Unno colpì. Senza sua colpa
Accadde, a l’inciampar del palafreno.
Or sì v’è d’uopo questi ospiti miei
290Lasciar tranquilli. — Ed ei fu guida agli ospiti,
E lor destrieri a le stalle adduceva
Altri intanto, e vi avean molti famigli,
Che a lor servigi si apprestâr con cura.
     L’ospite sire con gli amici suoi