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386 I Nibelunghi

Le ancelle sue. Fino alla porta incontro
Ella gli andava, e grazïosamente
L’uom d’Ètzel accogliea. Dinanzi a lei
485In quelle stanze dodicesmo1 entrava,
E grandi omaggi gli si fean, chè a lei
Messi più illustri non venìan di questi
In alcun tempo mai. Fu indetto al prence
D’assidersi con quelli uomini suoi,
490E i due margravi intanto, Eckwarto e Gere,
Buoni ed illustri cavalieri, innanzi
A lei in piè fûr visti. Or, per colei,
Donna del loco, non vedeano alcuno
Che di cor fosse lieto. Innanzi a quella
495Vedeano assise molte donne vaghe,
E Kriemhilde frattanto il suo dolore
Solo sentìa. Le vesti erano molli
Dinanzi al petto di lagrime calde,
E il nobile margravio agevolmente
500Vide cotesto in lei. L’inclito messo
Così parlò: Figlia di nobil sire,

  1. Cioè egli e altri undici messaggieri con lui.