Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/278

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I Nibelunghi 637

160Iddio signor! dicea. L’anima e il core
M’hai confortati assai, poichè la veste
D’Hàgen di sangue tinta ora vegg’io!
     Ed ella stessa gli togliea di mano,
Segno d’amor, la targa. — Oh! voi dovete
165Entro misura ringraziarlo! disse
Hàgene allora. S’egli mai volesse
Tentar la prova, bello in cavaliero
Sarìa cotesto. Tornisi qui adunque,
Ed uom sarà di fermo cor. La piaga
170Che toccaimi da lui, poco davvero
Potrà giovarvi! E perchè voi di sangue
Rosse vedete queste maglie mie
Per mia ferita, a dar morte a parecchi,
Sappiate voi, ciò mi sospinge. Ed ora,
175La prima volta inver, son io cruccioso
Per l’uom d’Hawardo, anche se piccol danno
Fecemi Iringo cavaliero. — Intanto
Iringo, l’uom di Danimarca, incontro
Erasi posto allo spirar dell’aria,
180Sè a rinfrescar ne le sue maglie, e l’elmo
Aveasi sciolto. Allor dicean le genti

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