Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/341

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700 I Nibelunghi

Di noi gente raminga, ecco! si giace
Per voi, guerrieri, ogni letizia uccisa!
     Disse Wolfwin, degli Amelunghi un prode:
Se morto oggi vedessi il padre mio,
150Doglia maggior per la sua vita mai
Toccar non mi potrebbe. Oh! chi alla donna
Del buon margravio dee recar conforto?
     Disse Wolfharto eroe, con disdegnosa
Anima, allora: E chi agli eroi cotanti
155Guerreschi assalti apprenderà, che pure
Soventi assai fece il margravio? Oh! lassi,
Oh! lassi noi, molto nobil Rüedgero,
Che perduto t’abbiam! — Wolfprando allora
Ed Helpfrico ed Helmnòt, con tutti quelli
160Consorti lor, ne piansero la morte;
Ma pei sospiri non potea più a lungo
Inchiedere Hildebrando. Ei così disse:
     Or fate, o prodi, ciò per cui m’invia
Il mio signore. Fuor dall’aula, morto
165Sì come egli è, rendeteci Rüedgero,
In cui, per nostro duol, di nostra gioia
La perdita si sta. Fate che a lui