Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/366

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I Nibelunghi 725

Tanti amici Walthero?1 Oh! voi medesmo
Assai cose a mostrar davver che avete!
     Prence Dietrico disse allor: Cotesto
Non s’addice ad eroi che piatir deggiano
120Sì come annose donne; ed io di tanto,
Hildebrando, perchè più dir vogliate,
Vi fo divieto. Grave assai m’opprime,
Infelice, l’ambascia. — Hàgene eroe,
Soggiunse poi, fatemi udir che mai
125Ambo qui dicevate, cavalieri
Gentili, voi, come vedeste ch’io
Armato m’avanzai. Diceste allora
Soltanto voi che innanzi a me vorreste

  1. Quando Walther di Spagna combatteva coi Burgundi e uccideva tanti amici di Hagen, costui stava a guardare inerte, perchè Walther gli era amico. Cfr. Waltharius manu fortis, poema composto nel 920 da Eckehardo, abate di San Gallo. Walther fu ostaggio con Hagen presso Ètzel e fuggì con la bella Hildegonda. V. Avventura diciottesima (in fine) di questo poema dei Nibelunghi.
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