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208 Capitolo ventinovesimo

— Attenzione, signor Albani! — gridò d’improvviso Enrico, che aveva ripreso il suo posto a prora. — Dei frangenti a babordo!... —

Il veneziano, che si era alzato per essere più pronto ad agire, cacciò il remo all’orza, mentre Marino lasciava scorrere la scotta della vela.

La scialuppa era allora giunta di fronte allo scoglio e si preparava a girarlo.

— Vedi nulla dinanzi a noi? — chiese Albani.

— Mi pare che il mare sia sgombro dinanzi allo scoglio.

— Possiamo virare?

— Credo di sì, signore.

— Vira! — gridò Albani.

Aveva appena lanciato quel comando, che un’onda gigantesca, prendendo la scialuppa di traverso, la scagliò fuori di rotta, verso la fronte orientale dello scoglio.

Avvenne un cozzo violento, seguìto da tre grida di spavento.

La Roma, rovesciata dall’impeto delle onde, si capovolse, poi scomparve in mezzo alla spuma, mentre l’uragano raddoppiava di violenza.


Capitolo XXX


I naufraghi


Pochi istanti dopo quel disastro, che privava i Robinson dell’imbarcazione, un uomo sorgeva fra le onde urlanti che si scagliavano rabbiosamente contro le basi dello scoglio. Era riuscito ad aggrapparsi alle punte di alcuni scoglietti e facendo sforzi disperati per non venire trascinato via dalle contro-ondate, saliva verso la sponda puntando i piedi nei crepacci e cacciando le dita nervose entro le fessure.

Sottrattosi agli assalti brutali dei marosi, s’arrestò get-