gioco gozzoviglie, il quartiere popolato di ganze, i bastardi ficcati nel convento in qualità di Fratelli — dei Padri — nuovo genere di parentela! E i timidi tentativi di resistenza dell’Abate gli avevano scatenato contro un’opposizione violenta. Don Blasco fu dei più terribili. Egli aveva tre ganze, nel quartiere di San Nicola: donna Concetta, donna Rosa e donna Lucia la Sigaraia, con una mezza dozzina di figliuoli: e l’Abate lasciava correre, sebbene fosse uno scandalo che tutte quelle mogli e quei figliuoli della mano manca, anzi di nessuna mano, venissero a udir la santa messa recitata dallo stesso monaco. Poi, tutte le mattine, egli scendeva in cucina, ordinando che mandassero i migliori bocconi alle sue amiche, e i giorni di magro si metteva sul portone per aspettar l’arrivo dei cuochi col pesce, in mezzo al quale faceva la sua scelta, ordinando: «Taglia un rotolo di questa cernia e portalo a donna Lucia!» E l’Abate lasciava correre. Ma un giorno finalmente i nodi vennero al pettine, per causa di costei. Il convento possedeva una buona metà del quartiere in mezzo al quale sorgeva: i tre palazzotti della piazza semicircolare dinanzi alla chiesa e una quantità di case terrene tutt’intorno alle mura. Da queste fabbriche ricavava una magra rendita, perchè perte erano affittate a prezzi di favore a vecchi fornitori o sagrestani ritirati, parte erano addirittura concesse come elemosina a povera gente, a famiglie nobili cadute in bassa fortuna. Ora don Blasco, messa una particolare affezione a donna Lucia Garino, la Sigaraia, le aveva fatto concedere un bel quartierino di abitazione nel palazzotto di mezzogiorno e una bottega sottoposta dove suo marito teneva il negozio dei tabacchi. L’Abate, visto che questa donna Lucia non era nè indigente nè nobile decaduta e che non vantava altro titolo, per godersi la casa, fuorchè l’amicizia scandalosa di don Blasco, mentre poi tanti e tanti poveri diavoli non sapevano dove dar del capo, pensò di ordinarle che o pagasse regolarmente l’affitto del quartiere e della bottega, oppure che sgomberasse. Don Blasco,