Vai al contenuto

Pagina:I Vicerè.djvu/423

Da Wikisource.

I Vicerè 421


— Eccellenza no, — rispose il principe. — La Chiesa ne era semplice amministratrice, secondo l’intenzione dei fondatori. Le sole rendite debbono essere convertite a scopi sacri, e di ciò siamo responsabili tutti....

Mentre essi tenevano questi discorsi, l’assenza del principino continuava a far ciarlare gli altri parenti, di nascosto alla nuova principessa, la quale si mostrava sovrappensieri, temendo, come il marito, non fosse capitato un accidente al giovanotto, e parlava di spedir messi alla Piana per appurare che cos’era successo. Nonostante l’inquietudine, ella badava al servizio, dava ordini sottovoce a Baldassarre, insisteva perchè gl’invitati riprendessero dolci e gelati, esercitando così per la prima volta l’ufficio di padrona di casa. Don Blasco non si facea pregar molto: adesso che a San Nicola c’era tanto di catenaccio, egli poteva far tardi quanto gli piaceva; e mentre masticava a due palmenti, utilizzava il suo tempo chiedendo informazioni alla gente sulle firme solvibili, giacchè anch’egli s’era messo a dar quattrini in piazza. Di tanto in tanto s’avvicinava anche al crocchio d’uomini in mezzo al quale il duca, finito di discorrere col nipote, parlava delle pubbliche faccende. La quistione che impensieriva pel momento il deputato era quella del Municipio. Le cose vi andavano male, gli amici del grand’uomo lo pregavano con insistenza di prenderne le redini, di dare questa nuova prova di affetto al paese; ma egli dichiarava che non la volontà ma la forza gli faceva difetto. Era già deputato, consigliere comunale e provinciale, membro della Camera di commercio, del Comizio agrario, presidente del consiglio d’amministrazione della Banca di Credito, consigliere di sconto alla Banca Nazionale e al Banco di Sicilia e, quasi tutto questo non bastasse, lo mettevano in tutte le giunte di vigilanza, in tutte le commissioni di inchiesta. Ad ogni nuova nomina, egli protestava che era troppo, che non aveva tempo di grattarsi il capo, che bisognava dar luogo ad altri, ma dopo una lunga e cortese discussione doveva finalmente arrendersi alle insistenze