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Pagina:I Vicerè.djvu/639

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I Vicerè 637


— Il Santo Padre ha ordinato che i cattolici non vadano alle urne come partito...

— Ah!... Dunque sai che c’è distinzione fra partito ordinato e cittadini spiccioli?

— Non è difficile intenderlo.

— Va bene, va bene!... E come singoli cittadini, i cattolici che fanno?

— Appoggiano, talvolta, chi più s’accosta a loro.

— Cioè?

— Chi crede.

Quelle parole significavano: «Tu non sei fra questi; ecco perchè io non posso fare nulla per te.» Ma Consalvo, che faceva l’ingenuo, replicò:

— Chi crede a che cosa?

— Prima di tutto agli eterni principii di verità.

— E poi?

— Al trionfo della Chiesa!

— Anche tu?... — cominciò Consalvo, sul punto di protestare, di dire il fatto suo a quell’altra sciocca. Ma si contenne ancora una volta. Che gl’importava di quelle sciocchezze? L’importante era sapere se bisognava assolutamente rinunziare all’intromissione di lei. — Ah, va benissimo!... — riprese, con tono diverso. — Il trionfo della Chiesa!... Ma su chi deve trionfare, sentiamo?

— Sopra i suoi nemici e i suoi persecutori.

— Chi sono? Dove sono? In Italia? In Francia? Sentiamo un po’: che bisogna fare? Restituire Roma al Papa, eh? Dargli tutta l’Italia, tutto il mondo? Sentiamo, spieghiamoci una buona volta, per saperci regolare, per vedere fino a qual punto potremo intenderci....

Ella disse, seriamente:

— È inutile che tu la prenda su questo tono. Presto o tardi il diritto legittimo trionferà.

— Come? Quando? Dove?

Ella alzò il capo e socchiuse gli occhi, quasi ispirandosi.

— Nascerà, — disse, — un gran Monarca, dalla