Pagina:I colloqui.djvu/130

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120 Una risorta

Ah! Voi beato! Io
nel mio sogno errabondo
soffro di tutto il mondo
16vasto che non è mio!

Ancor sogno un’aurora
che gli occhi miei non videro;
desidero, desidero
20terribilmente ancora!...»

Guardava i libri, i fiori,
la mia stanza modesta:
«È la tua stanza questa?
24Dov’è che tu lavori?»

«Là, nel laboratorio
delle mie poche fedi....»
Passammo tra gli arredi
28di quel mondo illusorio.