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68 La signorina Felicita

Io risi, tanto che fermammo il passo,
e ridendo pensai questo pensiero:
33Oimè! La Gloria! un corridoio basso,
tre ceste, un canterano dell’Impero,
la brutta effigie incorniciata in nero
36e sotto il nome di Torquato Tasso!

Allora, quasi a voce che richiama,
esplorai la pianura autunnale
39dall’abbaino secentista, ovale,
a telaietti fitti, ove la trama
del vetro deformava il panorama
42come un antico smalto innaturale.

Non vero (e bello) come in uno smalto
a zone quadre, apparve il Canavese:
45Ivrea turrita, i colli di Montalto,
la Serra dritta, gli alberi, le chiese;
e il mio sogno di pace si protese
48da quel rifugio luminoso ed alto.