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mente di rilevare i caratteri, più che sul cranio, nell’uomo vivo.

Gustavo Carus di Dresda, più vicino a noi, continuò lo studio antropologico in relazione alla mentalità e con un nome nuovo e bizzarro: “Simbologia della forma umana„, proseguì la tradizione Galliana. Istituì un museo ove, fra una serie di cranî, di gessi, di stampe, interessanti l’etnografia e la patologia, raccolse i ritratti degli uomini geniali.

Fig. 40. Studiò pure sotto nuovo aspetto i temperamenti Pietro Camper di Leida, che dallo studio dei capolavori greci, confrontato colle teste delle diverse razze umane e degli animali, trasse nel 1786 la importante misura dell’angolo facciale. Contribuì pure a rivelare i rapporti della forma organica collo spirito, e lasciò scritto sul mezzo di rappresentare in modo sicuro le diverse passioni che si manifestano sul volto e sulle analogie fisionomiche che esistono fra i quadrupedi, gli uccelli, i pesci e l’uomo. P. N. Ottin, nel 1834, nel Précis analytique et raisonné du système de Lavater, si propose di diventare nientemeno che l’Euclide della scienza fisionomica. Non è a dire che vi sia riuscito, ma ha certo portato nuova documentazione per l’importanza della osservazione dei caratteri esterni