Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/194

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“Bene: sei persone di seguito pel passeggio, subito. La spada, la cappa, il cappello: subito.”

Il servo partì, rispondendo con un inchino; e poco stante tornò colla ricca spada, che il padrone si cinse; colla cappa, ch’egli si gittò sulle spalle; col cappello a grandi piume, ch’egli si pose e inchiodò con una palmata fieramente sul capo: segno di marina gonfiata. Si mosse, e sulla soglia trovò i sei cagnotti tutti armati, i quali, fatto ala ed inchino, gli tennero dietro. Più burbero, più superbioso, più accigliato del solito uscì, e andò passeggiando verso Lecco. I contadini, gli artigiani, al vederlo venire, si ritraevano rasente il muro, e di quivi facevano scappellate e inchini profondi, ai quali egli non rispondeva. Come inferiori lo inchinavano pur quelli che da questi eran detti signori; chè in tutto il contorno non ve n’era uno che potesse a gran pezza competere con lui di nome, di ricchezze, di aderenze e della voglia di servirsi di tutto ciò per istar sopra gli altri. E a questi egli corrispondeva con una degnazione contegnosa. Quel giorno non avvenne, ma quando avveniva ch’egli s’incontrasse nel signor castellano spagnuolo, l’inchino allora era egualmente profondo dalle due parti: