Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/246

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siamo nella strada dove voi ci avete posti: possiamo offrirvi i nostri guai; e diventano un guadagno. Ma egli! Egli è vostro nimico. Oh sventurato! egli compete con voi! Abbiate pietà di lui, o Signore, toccategli il cuore, rendetelo vostro amico, concedetegli tutti i beni che noi possiamo desiderare a noi stessi.”

Levatosi poi come in fretta, disse: “via, figliuoli, non c’è tempo da perdere: Dio vi guardi, il suo Angelo vi accompagni: andate.” E mentre eglino si avviavano con quella commozione che non trova parole e che si manifesta senza di esse, il padre soggiunse con voce commossa: “il cuore mi dice che ci rivedremo presto.”

Certo, il cuore, chi gli dà retta, ha sempre qualche cosa da dire su quello che sarà. Ma che sa egli il cuore? Appena un poco di quello che è già accaduto.

Senza aspettar risposta, fra Cristoforo, si ritirò a gran passo; i viaggiatori uscirono; e fra Fazio chiuse la porta, dando loro un addio, colla voce anch’egli alterata. Queglino s’avviarono pian piano alla riva ch’era stata loro indicata; videro quivi il battello, e data e ricambiata la parola, v’entrarono. Il barcaiuolo, pontando un remo alla proda, se ne staccò;