Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/348

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a servirlo in questo, un altr’uomo, l’uomo che nessuno s’immaginerebbe, Renzo medesimo, per dirla, lavorava di cuore a servirlo in un modo ben più certo e più speditivo di tutti quelli che il dottore avrebbe mai saputi divisare.

Ho veduto più volte un caro fanciullo, vispo a dir vero più del bisogno ma che a tutti segnali mostra di voler riuscire un galantuomo, l’ho, dico, veduto più volte affaccendato sulla sera a cacciare al coperto un suo gregge di porcellini d’India che aveva lasciati spaziare il giorno in un giardinetto. Avrebb’egli voluto fargli andar tutti di brigata al covile; ma l’era fatica indarno: uno si sbandava a destra, e mentre il picciolo pastore correva per cacciarlo in ischiera, un altro, due, tre ne uscivano a sinistra, da ogni parte. Di modo che, dopo essersi un po’ impazientito, s’adattava al modo loro, spingeva prima dentro quei che eran più presso all’uscio, poi andava a pigliar gli altri a uno a due, a tre, come gli veniva fatto. Un giuoco simile ci è forza di fare coi nostri personaggi: ricoverata Lucia, siam corsi a don Rodrigo; ed ora lo dobbiamo abbandonare, per dar ricapito a Renzo che ci si para dinanzi.

Dopo la separazione dolorosa che abbiamo