Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/46

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CAPITOLO II.


Si narra che il principe di Condè dormì profondamente la notte che precesse alla giornata di Rocroi: ma, in prima egli era molto affaticato; secondariamente aveva già dati tutti i provvedimenti necessarii e statuito ciò che dovesse fare al mattino. Don Abbondio invece non sapeva altro ancora se non che il domani sarebbe giorno di battaglia; quindi una gran parte della notte fu spesa in consulte angosciose. Non tener conto della intimazione ribalda, nè delle minacce, e fare il matrimonio, era un partito che egli non volle nemmen porre in deliberazione. Confidare a Renzo l’occorrente, e cercare con lui qualche mezzo ..... Dio liberi! “Non si lasci scappar parola .... altrimenti .... ehm!” aveva detto un di quei bravi, e al sentirsi rimbombare quell’ehm! nella mente don Abbondio, non che pensare a trasgredire una tal legge, ma