Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/51

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mente la testa questi giorni addietro. Ma ora non s’è egli sbrigato ogni cosa? non s’è fatto tutto ciò che si aveva da fare?”

“Tutto, tutto, pare a voi: perchè, abbiate pazienza, la bestia son io, che trascuro il mio dovere, per non far penare la gente. Ma ora ... basta, so quel ch’io dico. Noi poveri curati siamo tra l’ancudine e il martello: voi impaziente; vi compatisco, povero giovane; e i superiori .... basta, non si può dir tutto. E noi siamo quegli che ne andiamo di mezzo.”

“Ma mi spieghi una volta che cosa è quest’altra formalità che s’ha da fare, come ella dice; e la sarà subito fatta.”

“Sapete voi quanti sieno gl’impedimenti dirimenti?”

“Che vuol ella ch’io sappia d’impedimenti?”

Error, conditio, votum, cognatio, crimen, Cultus disparitas, vis, ordo ....... Si sis affinis .....

“Si piglia ella giuoco di me? Che vuol’ella ch’io faccia del suo latinorum?"

“Dunque, se non sapete le cose, abbiate pazienza, e rimettetevene a chi le sa.”

“Orsù! .....”

“Via, caro Renzo, non andate in collera, ch’io son pronto a fare .... tutto quello che