Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/66

Da Wikisource.

61

senta, nè sospetti di nulla, vè...... dille che ho da parlarle, che l’aspetto nella stanza terrena, e che venga subito.” La fanciulletta salì in fretta le scale, lieta e superba d’avere una incumbenza segreta da eseguire.

Lucia usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre. Le amiche si rubavano la sposa, e le facevano forza perchè si lasciasse vedere; ed ella si andava schermendo con quella modestia un po’ guerriera delle foresi, facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e aggrottando i lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca si apriva al sorriso. I neri e giovanili capelli, spartiti al di sopra della fronte con una bianca e sottile dirizzatura, si ravvolgevano dietro il capo in cerchi moltiplici di trecce, trapunte da lunghi spilli d’argento che si scompartivano all’intorno quasi a guisa dei raggi d’un’aureola, come ancora usano le contadine del milanese. Intorno alla gola aveva un vezzo di granate alternate con bottoni d’oro a filigrana: portava un bel busto di broccato a fiori con le maniche separate e allacciate da bei nastri: una corta gonnella di filaticcia di seta a spesse e minutissime pieghe, due calze vermiglie, due pianelle pur di seta a