Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/101

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volte hanno certi vini traditori; e alle volte, come dico, si sa, quando il vino è passato pel canale delle parole, vuol dire anch’egli la sua. Ma, se non si trattasse d’altro, ora son pronto a darle ogni soddisfazione. E poi, già ella lo sa il mio nome. Chi diamine gliel ha detto?”

“Bravo, figliuolo, bravo!” rispose il notaio, tutto piacevole: “veggio che avete giudizio; e credetelo a me che son del mestiere, voi siete più accorto che altri. E il miglior modo per uscirne presto e bene: con codeste buone disposizioni, in due parole siete spicciato e lasciato in libertà. Ma io, vedete figliuolo, ho le mani legate, non posso rilasciarvi qui, come vorrei. Via, fate presto, e venite pure di buon animo; che quando vedranno chi siete; e poi io dirò.... Lasciate fare a me..... Basta; sbrigatevi figliuolo.”

“Ah! ella non può: capisco,” disse Renzo; e continuava a vestirsi, rispingendo con cenni i cenni che i birri facevano di mettergli le mani addosso, per farlo sollecitare.

“Passeremo dalla piazza del duomo?” chiese egli poi al notaio.

“Per dove volete; per la più corta, affine di lasciarvi più presto in libertà,” disse