Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/162

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aiuto di costa aveva in casa una poca scorta di danari, che si farebbe tosto mandare. Con quelli, alla peggio, vivrebbe dì per dì, sparagnando, fino al buon tempo. — Ecco poi tornato finalmente il buon tempo, — proseguiva Renzo nella sua fantasia: — rinasce la furia dei lavori: i padroni fanno a gara per avere degli operai milanesi, che son quelli che sanno bene il mestiere; gli operai milanesi alzan la cresta; chi vuol gente abile, bisogna pagare; si guadagna da vivere, e da fare un po’ di risparmio: si mette all’ordine una casetta e si fa scrivere alle donne che vengano..... E poi, perchè aspettar tanto? Non è egli vero che con quella poca scorta avremmo vissuto di là anche quest’inverno? Così vivremo di qua. Dei curati ce n’è da per tutto. Vengono quelle due care donne: si fa casa. Che piacere, andar passeggiando su questa stessa strada tutti insieme! andar fino all’Adda in baroccio, e fare un pranzetto sulla riva, proprio sulla riva, e mostrare alle donne il luogo dove mi sono imbarcato, lo spinaio per cui sono venuto giù, quel posto dove sono stato a guardare se v’era un battello. —

Giunge al paese del cugino; all’entrare, anzi prima di porvi piede, distingue una casa alta alta, a più ordini di lunghe finestre le