Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/336

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Lucia. Quel nome, quante volte lo aveva udito ripetere con orrore in più d’una storia, in cui compariva sempre come in altre storie quello dell’orco! Ed ora, al pensiero d’essere stata nella colui terribile forza, e d’essere sotto la sua guardia pietosa, al pensiero d’un così scuro pericolo, e di una così improvvisa redenzione, a considerare di chi era quel volto che le era apparso burbero, poi commosso, poi umiliato, rimaneva come estatica, dicendo solo tratto tratto: “oh misericordia!”

“L’è una gran misericordia da vero!” diceva la buona donna. “Ha da essere un gran sollievo per mezzo mondo, tutto all’intorno. A pensare quanta gente teneva in ispavento; e ora, come mi ha detto, il nostro curato... e poi, solo a guardargli in faccia; è diventato un santo! E poi si vedono subito le opere.”

Dire che questa buona donna non sentisse molta curiosità di conoscere un po’ più distintamente la grande avventura nella quale si trovava a fare una parte, non sarebbe la verità. Ma bisogna dire a sua gloria che, compresa d’una pietà rispettosa per Lucia, sentendo in certo modo la gravità e la dignità dell’incarico che le era stato affidato, non pensò pure a farle una domanda indiscreta