Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/340

Da Wikisource.
336

nia. Se ha avuto cuore fin d’allora di mandare quei due demonii a farmi una figura di quella sorte sulla strada, adesso poi, sa il cielo! Con sua signoria illustrissima non la può pigliare, che è un pezzo grosso troppo più di lui: lì bisognerà rodere il freno. Intanto il veleno lo avrà in corpo, e sopra qualcheduno lo vorrà sfogare. Come finiscono queste faccende? I colpi cascano sempre all’ingiù; gli stracci vanno all’aria. Lucia, di ragione, sua signoria illustrissima penserà a metterla in salvo: quell’altro poveraccio mal condotto è fuor del tiro, e ha già avuto la sua: ecco che lo straccio son diventato io. La sarebbe barbara, dopo tanti incomodi, dopo tanta agitazione, e senza acquistarne merito, che dovessi patirne le pene io. Che cosa farà adesso sua signoria illustrissima, per difendermi, dopo d’avermi messo in ballo? Mi può egli stare che quel dannato non mi faccia un’azione peggio della prima? E poi, ha tanti affari in capo! mette mano a tante cose! Come si può attendere a tutto? Lascian poi alle volte le cose più imbrogliate di prima. Quei che fanno il bene lo fanno all’ingrosso: quando hanno provata quella soddisfazione, ne hanno abbastanza, e non si voglion seccare a tener dietro a tutte le conseguenze; ma coloro che