Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/36

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opposte, anche quando non v’abbia concerti antecedenti, la conformità dei voleri crea un concerto istantaneo nelle operazioni. Chi fa poi la massa, e quasi il materiale del tumulto, è una mista congerie d’uomini, che, più o meno, per gradazioni indefinite, tengono dell’uno e dell’altro estremo: un po’ riscaldati, un po’ furbi, un po’ inclinati ad una certa giustizia, come la intendono, un po’ appetitosi di vedere qualche buona scelleratezza, pronti alla ferocia e alla misericordia, all’adorazione e all’esecrazione, secondo che si presenti l’occasione di provare con pienezza l’uno o l’altro sentimento; avidi ad ogni momento di sapere, di credere qualche cosa grossa, bisognosi di gridare, di applaudire o di urlar dietro a qualcheduno. Viva e muoia, son le parole che caccian fuora più volentieri; e chi è riuscito a persuader loro che un tale non meriti d’essere squartato, non ha bisogno di spender più parole per convincerli che sia degno d’esser portato in trionfo: attori, spettatori, stromenti, ostacoli, secondo il vento; pronti anche a tacere, quando nessuno dia più loro la parola, a desistere, quando manchino gl’istigatori, a sbandarsi, quando molte voci concordi e non contraddette abbiano detto: andiamo; e a tornarsene a casa, domandandosi l’uno