Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/141

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dio, intorno all’innominato. Dal dì che lo abbiamo lasciato, egli aveva sempre continuato a fare ciò che allora s’era proposto, compensar danni, domandar pace, soccorrer poverelli, ogni bene di che gli venisse opportunità. Quel coraggio che altre volte aveva mostrato nell’offendere e nel difendersi, ora lo mostrava nel non fare nè l’una cosa nè l’altra. Aveva dismessa ogni arme, e andava sempre solo, disposto ad incontrare le conseguenze possibili di tante violenze commesse, e persuaso che sarebbe commetterne una nuova, usar la forza in difesa d’un capo debitore di tanto e a tanti; persuaso che ogni male che gli venisse fatto, sarebbe un’ingiuria riguardo a Dio, ma riguardo a lui una giusta retribuzione, e che dell’ingiuria egli meno d’ogni altro aveva titolo di farsi punitore. Con tutto ciò, era rimasto non meno inviolato di quando teneva armate, per la sua sicurezza, tante braccia e il suo. La rimembranza dell’antica ferocia, e la vista della mansuetudine presente, quella, che doveva aver lasciati tanti desiderii di vendetta, questa, che la rendeva tanto agevole, cospiravano in quella vece a procacciargli e a mantenergli una ammirazione, che gli serviva principalmente di salvaguardia. Era quell’uomo che nessuno aveva potuto umiliare, e che