Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/143

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troppo trasparire nel volto e negli atti il sentimento interno di compunzione, a non abbassarsi troppo, per non esser troppo esaltato. S’era scelto nella chiesa l’ultimo luogo; e guai che nessuno andasse mai a preoccuparlo: sarebbe stato come usurpare un posto d’onore. Offender poi quell’uomo, o anche trattarlo irriverentemente, poteva parere non tanto un delitto e una viltà, quanto un sacrilegio: e quelli stessi a cui questo sentimento altrui poteva servir di ritegno, ne partecipavano anch’essi, più o meno.

Queste medesime ed altre cagioni, stornavano pure da lui l’animavversione più lontana della publica podestà, e gli procuravano, anche da questa parte, la sicurezza della quale egli non si dava pensiero. Il grado e le parentele, che in ogni tempo gli erano stati di qualche difesa, tanto più valevano per lui, ora che a quel nome già illustre e infame, andava aggiunta la raccomandazione, personale, la gloria della conversione. I magistrati e i grandi, s’erano rallegrati di questa, publicamente come il popolo; e sarebbe paruto strano l’infierire contra chi era stato soggetto di tante congratulazioni. Senzachè, una potestà occupata in una guerra perpetua e spesso infelice contra ribellioni vive e rinascenti, poteva trovarsi