Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/166

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temeva, se si tornasse subito a casa, di trovare ancora attorno lanzichenecchi rimasti addietro sbrancati, in coda all’esercito. Perpetua potè ben dire e ridire che, quanto più s’indugiava, tanto più si dava agio ai baroni del paese di entrare in casa a far del resto; quando si trattava di assicurar la pelle, era sempre don Abbondio che la vinceva; salvo se l’imminenza del pericolo non gli avesse fatto perdere, come si dice, la scrima.

Il giorno fissato alla partenza, l’innominato fe’ trovar pronta alla Malanotte una carrozza, nella quale aveva già fatto mettere un corredo di biancheria per Agnese. E, trattala in disparte, le fece anche accettare un gruppetto, di scudi, per riparare al guasto che troverebbe in casa; quantunque, battendo la palma in sul petto, ella andasse ripetendo che ne aveva lì ancora dei vecchi.

“Quando vedrete quella vostra buona povera Lucia....” le disse in ultimo: “già son certo ch’ella prega per me, poichè le ho fatto tanto male; ditele adunque ch’io la ringrazio, e confido in Dio, che la sua preghiera tornerà anche in tanta benedizione per lei.”

Volle poi accompagnare tutti e tre gli ospiti, fino alla carrozza. I ringraziamenti umili e

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