Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/198

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segno di aumentare la pubblica confusione, o che che altro; la cosa è attestata di maniera che ci parrebbe men ragionevole l’attribuirla ad un sogno delle fantasie, che al fatto d’una tristizia, non nuova del resto nei cervelli umani, nè scarsa pur troppo d’effetti consimili, in ogni luogo, per così dire, e in ogni età. Il Ripamonti, che spesso in questo particolare delle unzioni deride, e più spesso deplora la credulità popolare, qui afferma di aver veduto quell’impiastramento, e lo descrive1. Nella lettera sopraccitata, i signori della Sanità raccontano la cosa nei medesimi termini; parlano di visite, di esperimenti fatti con quella materia sopra cani, e senza cattivo effetto; aggiungono, credere eglino che cotale temerità sia più tosto proceduta da insolenza, che da fine scelerato: pensiero che indica in loro, fino a quel tempo, pacatezza d’animo bastante per non vedere ciò che non vi fosse stato. Le altre memorie contemporanee, senza contare la loro testimonianza per la verità del fatto, accennano pure insieme, essere stata in

  1. .... et nos quoque ivimus visere. Maculæ erant sparsim inæqualiterque manantes, veluti si quis haustam spongia saniem adspersisset, impressissetve parieti: et ianuæ passim ostiaque ædium eadem adspergine contaminata cernebantur. pag. 75.
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