Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/204

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CAPITOLO XXXII.


Divenendo sempre più difficile il supplire alle esigenze dolorose della circostanza, era stato, ai 4 di maggio, preso nel consiglio dei decurioni, di ricorrere, per aiuto e per mercede, al governatore; e, ai 22, furono spediti al campo due di quel corpo, che gli rappresentassero i guai e le strettezze della città: le spese enormi, l’erario esausto e indebitato, le rendite future impegnate, le imposte correnti non pagate, per l’impoverimento generale prodotto da tante cause, e dal guasto militare in ispecie; gli mettessero in considerazione che, per leggi e consuetudini non interrotte, e per decreto speciale di Carlo V, le spese della peste dovevano essere a carico del fisco: in quella del 1576, avere il governatore marchese di Ayamonte, non pur sospese tutte le imposizioni camerali, ma sovvenuta la città di quaranta mila scudi della