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Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/211

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tribuire in tutto l’errore all’intelletto, e scusarne la coscienza, egli è quando si tratti dei pochi (e questi fu ben del numero), nella vita intera de’ quali appaia un obedir risoluto alla coscienza, senza riguardo ad interessi temporali di nessun genere. Al replicar delle istanze, cedette egli dunque, acconsentì la processione, acconsentì di più al desiderio, alla premura generale, che l’arca dove posavano le reliquie di san Carlo, rimanesse di poi esposta, per otto giorni, al concorso publico sull’altar maggiore del duomo.

Non trovo che il tribunale della sanità, nè altri, facesse opposizione, nè rimostranza di sorta. Soltanto, il tribunale suddetto ordinò alcune precauzioni, che, senza ovviare al pericolo, ne indicavano il sentimento. Diede più strette regole, sul lasciare entrar persone in città; e, per assicurarne l’esecuzione, fe’ star chiuse le porte: come pure, affine di escludere al possibile dalla raunanza gli infetti e i sospetti, fece inchiodar gli usci delle case sequestrate: le quali, per quanto può valere, in tali faccende, la nuda asserzione d’uno scrittore, e d’uno scrittore di quel tempo, erano intorno a cinquecento1.

  1. Alleggiamento dello Stato di Milano etc. di C. G. Cavatio della Somaglia. Milano. 1653, pag. 482.