Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/251

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e appena gli parve di poter la via, si dispose a partire. Si cinse soppanno una cintura, con entro quei cinquanta scudi, che non aveva mai manomessi, e dei quali non aveva fatto confidenza a nessuno, nè anche a Bortolo; tolse alcuni altri pochi quattrini, che aveva risparmiati dì per dì, vivendo sottilmente; prese sotto il braccio un fardelletto di panni; si pose in tasca un benservito, col nome di Antonio Rivolta, che s’era fatto fare a buon conto, dal secondo padrone; in una taschetta delle brache mise un coltellaccio, che era il meno che un galantuomo potesse portare a quei tempi; e si mosse, agli ultimi d’agosto, tre giorni dopo che don Rodrigo era stato portato al lazzeretto. Prese la via verso Lecco, volendo, prima d’avventurarsi in Milano, passare dal suo paesello, dove sperava di trovare Agnese viva, e di cominciare a saper da lei qualcuna delle tante cose che si struggeva di sapere.

I pochi guariti della peste erano, in mezzo al resto della popolazione, veramente come una classe privilegiata. Una gran parte dell’altra gente languiva o moriva; e quei che erano stati fino allora illesi dal morbo, ne vivevano in continuo sospetto; andavano rattenuti, guardinghi, con passi misurati, con facce