Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/31

Da Wikisource.

27

avreste ora che rispondere. Vedete dunque e voi stesso che abbiate fatto. Avete obedita l’iniquità, non curando ciò che il dover prescriveva. L’avete obedita puntualmente: si era mostrata a voi, per significarvi il suo desiderio; ma voleva rimanere occulta a chi avrebbe potuto ripararsi da essa, e mettersi in guardia; non voleva che si desse all’arme, voleva il segreto, per maturare a suo agio i suoi disegni d’insidie o di forza; vi comandò la trasgressione e il silenzio: voi avete trasgredito, e tacevate. Domando ora a voi se non avete fatto di più; voi mi direte se è vero che abbiate mendicati dei pretesti al vostro rifiuto, per non rivelarne il motivo.” E stette alquanto, pure attendendo una risposta.

— Anche questa gli hanno rapportata le cicalone — pensava don Abbondio; ma in voce non faceva segno di aver nulla da dire; per lo che il cardinale continuò, “se è vero adunque, che abbiate detto a quei poveretti ciò che non era, per tenerli nell’ignoranza, e nell’oscurità, in cui l’iniquità li voleva... Dunque lo debbo credere; dunque non mi resta che di arrossirne con voi, e di sperare che voi ne piangerete con me. Vedete a che vi ha condotto (Dio buono! e pur e ora voi la adducevate come una giustifica-