Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/325

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zo, girava l’altra dinanzi a sè, accennando quanto più poteva della dolorosa scena all’intorno. “Guarda chi è Colui che castiga! Colui che giudica, e non è giudicato! Colui che flagella e che perdona! Ma tu, verme della terra, tu vuoi far giustizia! Tu sai tu quale sia la giustizia! Va, sciaurato, vattene! Io sperava.... sì, ho sperato che, prima della mia morte, Dio mi avrebbe dato questa consolazione di udir che la mia povera Lucia fosse viva; forse di vederla, e di sentirmi promettere, ch’ella manderebbe una preghiera là verso quella fossa dov’io sarò. Va, tu m’hai tolta la mia speranza. Dio non l’ha lasciata in terra per te; e tu, certo, non hai l’ardimento di crederti degno che Dio pensi a consolarti. Avrà pensato a lei, perchè ella è di quelle anime a cui son riservate le consolazioni eterne. Va! non ho tempo di più darti retta.”

E, così dicendo, gettò da se il braccio di Renzo, e si mosse verso una capanna d’infermi.

“Ah padre!” disse Renzo, andandogli dietro in atto di supplichevole: “mi vuol ella mandar via a questo modo?”

“Come!” riprese con voce non meno severa il cappuccino: “ardiresti tu di preten-