Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/410

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“Così essendo, la cosa sarà facile; e la piglio volentieri sopra di me.”

“E poi non vorrà che si dica ch’è un grand’uomo. Lo dico, e lo voglio dire; a suo dispetto lo voglio dire. E se io tacessi anche, già non servirebbe a nulla, perchè parlano tutti: e vox populi, vox Dei.”

Trovarono appunto le tre donne e Renzo. Come questi rimanessero, pensatelo: io mi credo che anche quelle nude e scabre pareti, e le impannate e i deschetti e le stoviglie si maravigliassero di ricevere fra loro un ospite così straordinario. Animò egli la conversazione, parlando del cardinale e delle altre cose, con aperta cordialità, e insieme con delicata misura. In breve venne alla proposta. Don Abbondio pregato da lui di pronunziare il prezzo, si fece innanzi; e, dopo un po’ d’atti e di scuse, e che non era sua farina, e che non potrebbe altro che andare a tentone, e che parlava per obedienza, e che se ne rimetteva, proferì, al parer suo, uno sproposito. Il compratore disse che, per la parte sua, egli era contentissimo, e, come se avesse franteso, ripetè il doppio; non volle sentire di rettificazioni, e troncò e conchiuse ogni discorso convitando la brigata a pranzo pel dì dopo le nozze, al suo palazzo, dove si farebbe l’istrumento in regola.