![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
386 | I PROMESSI SPOSI |
“Andando di lì, vanno a rovescio,” rispondeva la poverina:
“Monza è di qua... ” e si voltava, per accennar col dito; quando l’altro compagno (era il Nibbio), afferrandola d’improvviso per la vita, l’alzò da terra. Lucia girò la testa indietro atterrita, e cacciò un urlo;
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/37/I_promessi_sposi_259.jpg)
il malandrino la mise per forza nella carrozza: uno che stava a sedere davanti, la prese e la cacciò, per quanto lei si divincolasse e stridesse, a sedere dirimpetto a sè: un altro, mettendole un fazzoletto alla bocca, le chiuse il grido in gola. In tanto il Nibbio entrò presto presto anche lui nella carrozza: lo sportello si chiuse, e la carrozza partì di carriera.