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64 i promessi sposi

ma Lucia interruppe quella questione, annunziando che sperava d’aver trovato un aiuto migliore. Renzo accolse anche questa speranza, come accade a quelli che sono nella sventura e nell’impiccio. “Ma, se il padre,” disse, “non ci trova un ripiego, lo troverò io, in un modo o nell’altro.”

Le donne consigliaron la pace, la pazienza, la prudenza. “Domani,” disse Lucia, “il padre Cristoforo verrà sicuramente; e vedrete che troverà qualche rimedio, di quelli che noi poveretti non sappiam nemmeno immaginare.”

“Lo spero;” disse Renzo, “ma, in ogni caso, saprò farmi ragione, o farmela fare. A questo mondo c’è giustizia finalmente.”

Co’ dolorosi discorsi, e con le andate e venute che si son riferite, quel giorno era passato; e cominciava a imbrunire.

“Buona notte,” disse tristamente Lucia a Renzo, il quale non sapeva risolversi d’andarsene.

“Buona notte,” rispose Renzo, ancor più tristamente.

“Qualche santo ci aiuterà,” replicò Lucia: “usate prudenza, e rassegnatevi.”

La madre aggiunse altri consigli dello stesso genere; e lo sposo se n’andò, col cuore in tempesta, ripetendo sempre quelle strane parole: “a questo mondo c’è giustizia, finalmente!” Tant’è vero che un uomo sopraffatto dal dolore non sa più quel che si dica.