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Un’altra bella maniera di Scale a lumaca fece già fare a Sciamburg, luogo della Francia, il Magnanimo Re Francesco in un palazzo da lui fabbricato in un bosco, ed è in questo modo. Sono quattro Scale, le quali hanno quattro entrate, cioè ciascuna la sua, e ascendono una sopra l’altra, di modo che facendosi nel mezzo della fabbrica, ponno servire a quattro appartamenti, senza che quelli che in uno abitano vadano per la scala dell’altro: e per esser vacua nel mezzo, tutti si veggono l’un l’altro salire e scendere, senza che si diano un minimo impedimento; e perchè è bellissima invenzione e nuova, io l’ho posta e con lettere contrassegnate le Scale nella pianta e nell’alzato, acciocchè si veda ove cominciano, e come ascendono. Erano anco nei Portici di Pompeo, i quali sono in Roma per andare in piazza Giudea, tre Scale a lumaca di molto laudabile invenzione: perciocchè essendo esse poste nel mezzo onde non potevano aver lume se non di sopra, erano fatte sulle colonne, acciocchè il lume si spargesse ugualmente per tutto. Ad esempio di queste Bramante, a’ suoi tempi singolarissimo Architetto, ne fece una in Belvedere, e la fece senza gradi, e vi volse i quattro Ordini di colonne, cioè il Dorico, Jonico, Corintio e Composito. A far tali scale si divide tutto lo spazio in quattro parti: due si danno al vacuo di mezzo, e una per banda a’ gradi e colonne. Molte altre maniere di Scale si veggono negli antichi edifizj, come de’ triangolari, e di questa sorte sono in Roma le Scale che portano sopra la cupola di Santa Maria Rotonda: e sono vacue nel mezzo, e ricevono il lume di sopra. Erano anco molto magnifiche quelle che sono a Santo Apostolo nella detta Città, e salgono sul monte Cavallo. Erano queste Scale doppie, onde molti hanno preso poi l’esempio, e conducevano ad un Tempio posto in cima del monte, come dimostro nel mio Libro dei Tempj; e di questa sorte di Scale è l’ultimo disegno.

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