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96 I ricordi del Capitano D'Arce

cosa della vostra persona. Vi rammentate? quel giorno che sorprendeste il primo lampo di follia e d’adorazione nei miei occhi, e vi faceste di porpora, odorando il mazzo di fiori che vi aveva mandato Casalengo, per coprirvene il seno?... Così m’avete preso, per sempre! Non ci credete voi a questa parola? Perchè avete chinato il capo quando vi ho confidato tremando il mio segreto? e avete lasciato la vostra mano nella mia? Quante cose mi avete dette senza parlare, in quell’angolo del salotto che son rimasto a guardare dalla strada, stanotte! Quante cose vi ho detto chinando la fronte sul vostro ritratto che sorride dalla cornicetta di strass posata sul tavolino! Così mi pareva di veder brillare e sorridere a quell’altro i vostri occhi in quelle tre ore orribili che ho passato sotto le vostre finestre. — Quando m’è sembrato di vedere Alvise dietro i vetri, quando vi siete avvicinata a lui, forse per porgergli una tazza di thè, forse per guardare nella via, e le vostre due ombre si sono confuse insieme.... Mi avete visto voi, Ginevra, laggiù, sotto la pioggia, coi piedi nel rigagnolo? Vi siete rammentata allora del dubbio atroce che doveva torturarmi, e che cercate di scacciare, ogni volta, quando posate la mano sul mio capo, pallida anche voi della